Cosa c’entra la moda giapponese con la povertà o il riciclo?
Molto, infatti Vivienne Westwood, grandissima stilista inglese, propone negli anni ’80 la moda del “poor look”- “look povero” e i giapponesi si ispirarono proprio a lei.
Vivienne Westood |
Abiti e pullover molto minimali, tessuti di cotone e fatti a mano: la semplicità era il loro must.
Ma oggi, com’è la moda giapponese?
Yamamoto si caratterizza per vestiti semplici, empi e irregolari; spesso presenta abiti dalle forme inconsuete e, per quanto mi riguarda, difficili da portare.
Solo le fotografie delle sfilate dell’inverno 2010 possono farvi capire di cosa sto parlando.
Yamamoto |
Quando mi capita di passare per il centro di Milano, passo sempre in un negozio che mi ha fatto conoscere mia madre.
I prezzi, non sono proprio low, ma la qualità è altissima: sto parlando di "MUJI", una boutique di abbigliamento, accessori per la casa ma tutto rigorosamente giapponese e sopratutto a basso impatto ambientale (www.mujionline.co.uk).
Blocchi di carta, penne, cartelle, scatole, tessti di cotone, divani, pantofole, giochi etc sono infatti tutti riciclati.
Le linee sono molto semplici e minimal e i colori naturali.
Volevo segnalarvi il negozio perchè mi pare sia il primo, ma forse non l'unico a Milano, che si occupa veramente bene di riciclo dei materiali.
Se ne conoscete qualcun altro segnalatelo qui sotto.
Giochi legno Muji |
Blocchi Muji |
Pantofole Muji |
Interessante!!
RispondiEliminaAmo ♥
grazie :)
RispondiEliminail look ricorda molto look clochard di cui si parlava anke sui tg...
RispondiEliminahttp://flaneurnews.blogspot.com/
i follow u :)
ah si, mi pare di aver vvisto il servizio di cui parli!
RispondiEliminagrazie, sarò felice di dare uno sguardo anche al tuo blog!